Bronchite o polmonite? Come riconoscerle e quando preoccuparsi
Bronchite e polmonite possono avere sintomi simili, ma si tratta di due condizioni diverse che richiedono valutazioni e terapie specifiche. Una diagnosi corretta può essere formulata solo dal medico, ma conoscere le differenze aiuta a comprendere quando è necessario approfondire.
Bronchite: cos’è e come si manifesta
La bronchite è un’infiammazione dei bronchi, i canali che portano l’aria ai polmoni. Può essere acuta, della durata di 2–3 settimane, oppure cronica se si manifesta in modo persistente, spesso in relazione al fumo o all’inquinamento.
I sintomi più comuni sono:
- tosse, spesso con catarro;
- febbre lieve;
- respiro affannoso moderato.
All’ascoltazione del torace, il medico può non rilevare rumori particolari oppure percepire suoni diffusi che indicano la presenza di muco.

Polmonite: quando il quadro è più serio
La polmonite è un’infezione più profonda, che coinvolge gli alveoli polmonari.
Si presenta generalmente con:
- febbre alta e brividi;
- tosse con catarro;
- dolore toracico che peggiora respirando o tossendo;
- affaticamento marcato.
All’esame obiettivo si percepiscono rumori localizzati, e la diagnosi viene confermata tramite radiografia del torace.
Cause e terapie
Entrambe possono essere causate da virus o batteri, ma:
- se il catarro è biancastro, è più probabile un’origine virale e non servono antibiotici;
- se il muco diventa giallo, marrone o verdastro, è spesso indicativa una causa batterica e la terapia è antibiotica.
Nel caso della polmonite, gli antibiotici sono sempre necessari e devono essere assunti esattamente come prescritto, senza interrompere la terapia alla scomparsa della febbre.
Chi è più a rischio?
Fumatori, anziani, soggetti con malattie respiratorie croniche, cardiopatie, diabete o con difese immunitarie ridotte. Anche l’influenza può complicarsi con bronchite o polmonite, motivo per cui la vaccinazione antinfluenzale rimane una misura preventiva molto utile.
Prevenzione quotidiana
Uno stile di vita sano, una buona igiene delle mani, evitare ambienti affollati nei periodi di picco influenzale e smettere di fumare sono strategie fondamentali per ridurre il rischio.
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